Oggi è la giornata internazionale dei lavoratori, una giornata necessaria per affermare l’importanza dei temi del lavoro, diritti ed uguaglianza sociale, solidarietà e pace.

Una data simbolo di lotta, unità e rivendicazione sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, contro la precarietà e per salari che permettano una vita dignitosa posto che recenti studi rilevano che anche parte di chi lavora può essere considerato povero.

Ma la strada per l’affermazione di un vero progresso umano sembra ancora lunga ed è lastricata purtroppo da fermate ed involuzioni, la realtà ci pone davanti al fatto che niente può essere mai dato per acquisito, specialmente nel sistema capitalista in cui viviamo, dove le ricchezze si stanno concentrando sempre di più nelle mani di pochi e la distribuzione dei redditi è sempre più disuguale.

Se al concentramento di risorse in poche mani si aggiunge anche il concentramento di poteri in atto, le politiche di oppressione camuffate da politiche di sicurezza ed i venti di guerra che aleggiano da tempo, è facile capire che c’è qualcosa di sbagliato in questo sistema e che invece deve riacquistare centralità il potere pubblico ed il ruolo dei lavoratori nel riaffermare e difendere i propri interessi.

Vale in generale ed a maggior ragione per la Sardegna dove le condizioni economiche e di lavoro tipiche del capitalismo sono aggravate dalla logica di rapina propria del colonialismo.

Per questo come indipendentisti riteniamo che la lotta contro il colonialismo e quella per la giustizia sociale siano espressioni inscindibili del processo di liberazione nazionale a cui aspiriamo.

Liberu