Sviluppo Sostenibile

La Sardegna necessita di grandi riforme strutturali dei settori produttivi principali: l’agricoltura, l’allevamento e l’artigianato, che sono i suoi punti di eccellenza e che rappresentano un grosso potenziale sia per il mercato interno che per le esportazioni. Dobbiamo puntare a produrre prodotti di alta qualità e ad investire nell’industria agroalimentare. La produzione è ciò che genera la ricchezza di un paese ed è necessario mirare ad un’economia che sia sostenibile, stabile e duratura, per questo crediamo che si debbano impiegare maggiori fondi per uno sviluppo integrato che sia legato al territorio e che sia in grado di autosostenersi.

Perché le aziende sarde siano competitive sul mercato è necessario promuovere l’innovazione tecnologica, con la ricerca di nuovi prodotti e nuovi metodi di produzione e di commercializzazione. Dobbiamo puntare alla ricerca e a sistemi di produzione innovativi e all’avanguardia come la bioedilizia, con l’impiego di nuovi materiali ecosostenibili, la produzione e l’industria erboristica ecc.

Sostenibilità ambientale

Preservare l’ambiente significa vivere in un ecosistema sano e lasciare integro il territorio alle generazioni future. Le politiche economiche portate avanti dai partiti italiani in Sardegna hanno compromesso irrimediabilmente vaste aree di territorio sardo. 

È necessario ridurre le emissioni delle fabbriche inquinanti, limitare le emissioni dei gas di scarico dei 1.300.000 veicoli presenti in Sardegna a fronte di una popolazione di 1.650.000 abitanti, potenziando il trasporto pubblico ed incentivando i mezzi alimentati da fonti rinnovabili. Interrompere immediatamente il test di armamenti militari nei poligoni sardi, bonificare tutte le aree industriali e militari inquinate.

Invertire queste scelte, adottando politiche ambientali ed economiche sostenibili è indispensabile al fine di conservare la nostra terra, preservarne la sua bellezza, le sue risorse e la nostra salute.

Sviluppo urbanistico

Privilegiamo uno sviluppo urbanistico rispettoso del paesaggio e dell’ambiente, sostenendo l’impiego di materiali ecocompatibili, a risparmio energetico. Fondamentale è il rilancio dell’edilizia popolare per il diritto di tutti ad avere un’abitazione dignitosa. È necessario ripensare uno sviluppo urbanistico che armonizzi centro e periferia, città e campagna, interno e costa, privato e pubblico.

Fermare il consumo di suolo è un altro passaggio necessario, valorizzare e curare le aree già urbanizzate ed abbandonate, preservando la nostra natura e il nostro paesaggio.  Privilegiare la valorizzazione, rimodulazione e rilancio dell’esistente invertendo la logica delle “isole totalituristiche” e del continuo aumento di volumetrie. Approntare ferree misure per combattere la speculazione edilizia.

Riciclo 

Crediamo che si debba attuare un piano, sia a livello regionale che territoriale, sul trattamento e la trasformazione delle materie prime derivate dalla differenziazione dei rifiuti, l’industria del riciclo di proprietà regionale. È necessario che la pubblica amministrazione, per svincolarsi dalle lobby dei rifiuti, costituisca una filiera del riciclo che si occupi dell’intero ciclo, dal ritiro al trattamento della materia prima. La trasformazione di vetro, carta, plastica, organico, in prodotti finiti, creerebbe migliaia di posti di lavoro oltre all’abbattimento del costo dei servizi di smaltimento.


Energia 

La Sardegna produce un surplus di energia del 30 % rispetto al nostro fabbisogno, se la Regione si dotasse di un Ente di gestione di impianti di produzione dell’energia, puntando all’investimento sulle fonti rinnovabili, non solo sarebbe in grado di fornire il servizio energetico a tutta la struttura burocratica, ai cittadini ed alle imprese ad un costo equo, ma diventerebbe proprietaria e produttrice dell’energia contro i monopoli stranieri e per la sovranità energetica.

Si renderà necessaria la graduale dismissione dell’impiego di combustibili fossili a favore dell’impiego di fonti rinnovabili per la produzione di energia pulita. Al contempo si dovrà adottare una politica energetica che sia volta all’efficientamento, sia degli edifici pubblici che privati.

Mobilità e trasporti

Costituire una compagnia regionale di navigazione e una flotta aerea che garantisca, come diritto inviolabile del cittadino, la mobilità a passeggeri e merci da e per la Sardegna è uno degli obiettivi principali che ci siamo preposti.

Incentivare il trasporto pubblico contro quello privato, più costoso, più inquinante, più difficile da gestire.

Miglioramento della rete stradale con interventi frequenti sul manto, sulla segnaletica, e sulla sicurezza.

Realizzazione di un sistema ferroviario al passo con gli standard europei.

Cultura

La nostra cultura, i nostri beni storici, artistici, archeologici e immateriali, sono motivo di interesse e di attrazione non solo per noi, ma anche per migliaia di visitatori che vorrebbero conoscerli. I nostri beni culturali devono diventare il fulcro delle nostre comunità e della nostra identità, e devono diventare anche una fonte di sostegno, di lavoro, che diverrà sostenibile se integrato con le altre attività produttive locali e di servizi. Per questo è opportuno costituire dei piani territoriali integrati di sviluppo locale.

È necessario fornire ai cittadini un’adeguata divulgazione del nostro patrimonio culturale, la conoscenza del valore dei nostri beni, attraverso le istituzioni e la scuola, è il presupposto indispensabile per il rispetto e per la valorizzazione delle nostre ricchezze storiche e culturali e per la crescita della coscienza e della consapevolezza del nostro popolo. Per questo riteniamo doveroso includere l’insegnamento della storia, della letteratura e dell’arte sarda in tutte le scuole sarde di ogni ordine e grado.

Femminismo

Essere donne ed essere uomini non è la stessa cosa. Nella nostra società gli uomini non subiscono discriminazioni, violenze, privazioni della libertà in quanto tali, non perdono il lavoro perché sono padri e possono conciliare il loro essere uomini con il fare politica o con la loro professione. Per queste ed altre ragioni riteniamo sia prioritario risolvere questa disparità, perché crediamo che una società sia giusta solo quando siamo tutti uguali e solo quando tutti abbiamo le stesse opportunità. Pertanto, nel nostro agire politico, intendiamo intervenire su questo gap di genere con tutti gli strumenti necessari, che siano politici, legislativi, istituzionali, autorganizzativi, in modo da diffondere una coscienza femminista diffusa in tutta la popolazione e porre fine alla disparità e alla cultura maschilista che spesso si traduce in sopraffazione e violenza.

Crediamo che le donne debbano avere pari opportunità nello studio, nello sport, nel lavoro, nella vita sociale e nella politica e perché questo sia possibile è necessario che le istituzioni si facciano carico del potenziamento di strutture pubbliche e gratuite di sostegno alla famiglia, dall’infanzia, alla disabilità, alla terza età.

Lavoro 

Le riforme del mondo del lavoro che hanno gradualmente smantellato in questi vent’anni i diritti dei lavoratori, come era prevedibile, hanno dato dimostrazione del fatto che il lavoro flessibile tanto decantato, con contratti a tempo, privi di garanzie e diritti, hanno portato ad un indebolimento della capacità di acquisto dei lavoratori, con conseguenze negative sui consumi e sulla produttività, con l’aumento della disoccupazione e della disuguaglianza sociale.

È necessario invertire la tendenza che vede prevalere il profitto e gli interessi sopra ogni cosa, ridando centralità al lavoro e ai lavoratori, che rappresentano la vera ricchezza. Dobbiamo ridare dignità al lavoro e riprogrammare in Sardegna un piano di sviluppo che dovrà essere necessariamente legato al territorio e non ad interessi stranieri e che possa garantire un’occupazione stabile e duratura.

Lavoro autonomo. Dobbiamo sostenere chi intraprende una nuova attività agevolando le imprese innovative e quelle gestite da giovani. Fare impresa oggi è una scelta coraggiosa e difficile, per questo è necessario mettere i piccoli e medi imprenditori nelle condizioni di poter lavorare ed investire nell’azienda, ed è necessario che il settore pubblico garantisca un sostegno all’impresa premiando le politiche occupazionali e salvaguardando il completo rispetto dei diritti dei lavoratori. La Regione deve sostenere e agevolare le aziende intervenendo sulla semplificazione della burocrazia e favorire il rilancio dell’impresa Made in Sardinia.

Previdenza e assistenza sociale

Le politiche economiche adottate indistintamente dai governi italiani, hanno generato un aumento progressivo della povertà e una profonda e insostenibile disparità di reddito tra i cittadini. È necessario adottare una politica per l’abbattimento della povertà, in modo da consentire a tutti i cittadini di poter vivere dignitosamente, con la ridistribuzione delle risorse sulla base del reddito e garantendo alle fasce più povere della popolazione l’accesso gratuito alla casa, all’acqua potabile, all’istruzione e alle cure mediche. 

Sanità 

Le comunità sarde hanno bisogno di un piano sanitario condiviso e fatto a misura delle proprie esigenze e non di un sistema costruito nei palazzi. La salute deve essere considerata un diritto di tutti e non appannaggio dei cittadini benestanti o limitato a quelli che abitano nelle zone a maggiore densità demografica. I territori devono essere considerati tutti di pari dignità e non ci deve essere alcuna discriminazione concepita su base geografica. Tutti i cittadini con disabilità devono ricevere le cure necessarie a carico del sistema sanitario, in modo da non gravare unicamente sulle famiglie e per loro devono essere attuati dei piani di supporto e di inserimento nelle attività sociali e lavorative. L’assistenza sanitaria deve restare un servizio pubblico dove il paziente e la sua salute sono il centro e non la periferia del sistema sanitario. 

Lingua sarda

Crediamo sia necessaria l’introduzione di uno standard unico in tutta la Sardegna, quanto più possibile rispettoso di tutte le varianti, e che si approntino misure di salvaguardia anche delle parlate carlofortina, algherese, gallurese.

Il nostro programma linguistico prevede l’insegnamento obbligatorio di lingua sarda nelle scuole di ogni ordine e grado e l’introduzione del sardo nella comunicazione amministrativa, con una diffusione del suo utilizzo nella comunicazione mediatica e commerciale.

Sosteniamo la conoscenza almeno minima della lingua sarda come presupposto imprescindibile di valutazione nell’assunzione di insegnanti e dipendenti pubblici.