FURTEI. PIGLIARU REGALA LA FREGATURA DI FINE ANNO.

Prendiamo atto della nuova sparata demagogica della Giunta Pigliaru.
Questa volta riguarda la famosa miniera d’oro di Furtei. Una miniera che in undici anni ha prodotto cinque tonnellate d’oro e sei d’argento, una quarantina di posti di lavoro e la distruzione di 530 ettari di territorio. All’atto della sua chiusura, oltre alla disoccupazione, è rimasto un territorio devastato e avvelenato, un gigantesco lago di cianuro, senza dimenticare la montagna di materiali sepolti sotto la 131 nel cosiddetto Sarcofago della Morte, che ad ogni pioggia irrigano il Campidano di veleno e metalli pesanti.

L’azienda responsabile di tutto ciò, la Sardinia Gold Mining, sparì nel nulla senza aver fatto alcuna bonifica e senza essere stata inchiodata alle proprie responsabilità da una classe politica dormiente quando non anche connivente. Anzi, tra quelli che a suo tempo furono presidenti della SGM, ce n’è uno, Ugo Cappellacci, che venne anche eletto presidente della Regione, oltre ad aver percepito 215mila euro di stipendio dalla SGM.
Sta di fatto che, alla faccia dell’obbligo teorico secondo cui “Chi inquina deve pagare”, nessuno degli inquinatori ha mai pagato le bonifiche per questo immane disastro.

Adesso la giunta Pigliaru, in coincidenza temporale singolare con l’avvicinarsi delle elezioni politiche, decide di stanziare 65 milioni di euro per la bonifica. Anzi no, per la sola prima parte della bonifica. Della seconda si occuperà qualcun altro o si attenderà una nuova occasione di scadenza elettorale.
La prima parte della bonifica riguarda l’area del bacino estrattivo, la seconda parte dovrebbe riguardare le aree più estese, mentre non si capisce chi e come si occuperà della messa in sicurezza del Sarcofago della Morte della 131.

Ciò che lascia allibiti è che vengano utilizzati dei toni trionfalistici per quella che è una delle più grandi fregature degli ultimi decenni.
Infatti Pigliaru, accompagnato dalle assessore all’industria e all’ambiente, stanno scaricando sulle casse pubbliche – cioè sul popolo sardo – le spese per la bonifica, senza aver mosso un dito per richiamare e obbligare alla propria responsabilità la SGM e, per la sua fetta di responsabilità, lo stesso Ugo Cappellacci.
La giunta Pigliaru chiude l’anno coprendosi nuovamente di vergogna e trasformando un principio di giustizia come “Chi inquina deve pagare” in una formula della peggiore tradizione coloniale: “Guadagni privati, bonifiche pubbliche”.

Ci auguriamo che con l’anno nuovo arrivi per i Sardi la liberazione da questo vandalismo politico.
Noi, certamente, continueremo a lottare per renderla possibile.

Libe.r.u. – Lìberos Rispetados Uguales