Domenica 20 agosto, a Cagliari, si esibiranno le frecce tricolori, propaganda di un esercito, quello italiano, che ormai da decenni occupa la nostra terra.

Venticinque minuti di spettacolo che costeranno alla Regione Sardegna una somma pari a quarantamila euro, a cui si aggiungono ventimila euro che saranno sottratti dal fondo per le attività culturali del Comune di Cagliari. Tutti denari che fuoriescono dalle tasche dei cittadini sardi.

Volendo sorvolare sul rumore, sull’inquinamento, sull’esibizione muscolare che rappresentano, è inammissibile che nel pieno della stagione estiva la città venga paralizzata per quasi due giorni nel suo litorale dove già da stamattina non si potrà parcheggiare, posteggiare, fare il bagno.

Altrettanto sconcertante è che con tutti quei soldi si sarebbero potute organizzare tante iniziative culturali, accessibili a tutti gratuitamente, dando spazio alla musica, all’intrattenimento e all’arte e non di certo ad una propaganda militare di cui i cittadini sardi ne hanno piene le tasche.

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