Sono passati oramai cinque anni dall’occupazione simbolica delle terre di Surigheddu e Mamuntanas, chiamata da Liberu contro l’avviso esplorativo e bando di vendita internazionale deciso dall’assessorato regionale degli Enti locali della giunta Pigliaru.

Formalmente l’assessorato allora dichiarava di voler destinare quelle terre ad uso agricolo, ma in realtà con quel bando internazionale si intendeva convertirle ad uso turistico, viste anche le insistenti attenzioni per quella zona da parte delle grandi lobby d’oltremare.

L’11 giugno di cinque anni fa in tanti manifestammo contro quell’operazione dal chiaro sapore speculativo, e proponemmo di destinare quelle terre fertili – e di proprietà pubblica regionale – alle cooperative di giovani agricoltori e allevatori sardi.

Una scelta di puro buon senso, tenuto conto che ci si lamenta sempre che la Sardegna importa l’80% dei prodotti agroalimentari e che i giovani sono costretti ad emigrare in quanto non possono vivere di turismo stagionale e mal pagato.

Oggi l’attuale giunta Solinas dichiara senza più alcuna ambiguità la finalità turistica e speculativa, dismettendo anche la foglia di fico dell’”uso agroalimentare” millantato dalla giunta precedente.

Il progetto, tutto a guida Psd’az, per questo territorio che ospita terre fra le più fertili della Sardegna non prevede cooperative agricole di giovani sardi, ma campi da golf e alberghi extra lusso delle più grandi multinazionali del turismo.

Il piano è già stato illustrato in una conferenza tenuta due mesi fa, presenti l’assessore all’Urbanistica Quirico Sanna, il sindaco di Alghero Mario Conoci e il presidente della commissione sport e attività produttive del consiglio regionale Piero Maieli, tutti del Psd’Az.

Siamo quindi di fronte ad una chiara manovra politico-affaristica che vede interessati esponenti del partito che governa la Regione e le tante cordate internazionali che scalpitano per accaparrarsi angoli di paradiso in Sardegna.

Ma queste terre non sono di proprietà degli esponenti del Psd’az, nè dei tanti speculatori che guardano con insistenza alla Sardegna: sono della Regione, sono pubbliche, terre della comunità sarda.

Non permetteremo che le multinazionali si approprino anche di questi beni, cementificando altra terra, sfruttando altri lavoratori stagionali, dirottando su altre sedi fiscali profitti fatti in casa nostra.

Lanciamo una CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO contro qualsiasi ipotesi di destinazione turistico-alberghiera, camuffata sotto qualunque forma, delle terre di Surigheddu e Mamuntanas, e chiamiamo tutti i movimenti, partiti e associazioni a sostenerla attivamente.

Le terre pubbliche della Sardegna ai giovani agricoltori sardi!Sa terra sarda a su pòpulu sardu!

Liberu – Lìberos Rispetados Uguales