Apprendiamo dalla stampa della ferma opposizione del responsabile della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro dr. Billeci, all’utilizzo del catalano algherese nei pannelli informativi (ora scritti in italiano, inglese e algherese) presenti all’interno dell’area archeologica di Sant’Imbenia.

Opposizione formalizzata con lettera al Comune di Alghero, al Parco di Porto Conte, alla rappresentanza in Sardegna del Ministero della Cultura, nella quale tassativamente autorizza solo l’uso dell’italiano e dell’inglese.

Non ci meraviglia!

Guai anche a provare a sostituire nomi a vie e piazze dedicate ai Savoia e loro bracci armati, per intestarle a personaggi locali o sardi in genere, meritevoli di essere ricordati. Le recenti iniziative in tal senso, proposte anche da consiglieri comunali di Liberu in alcuni paesi, hanno visto la netta contrarietà dell’integerrimo vigile occhio, con esilaranti giustificazioni legate ad acrobazie geometriche odonomastiche.

Per il Sovrintendente in questione niente valgono le volontà delle amministrazioni locali rispetto alla toponomastica, così come niente vale che la lingua in questione sia riconosciuta “lingua minoritaria” con legge della Regione Sardegna e che ad Alghero è normalmente utilizzata dai suoi cittadini e nella odonomastica cittadina.

Ma a quanto pare l’occhio non era vigile, o forse erano chiusi entrambi, quando ha invece autorizzato lo scempio della ristrutturazione dell’ex caserma di artiglieria a Punta Giglio, consentendo di trasformarla in rifugio di mare o casa vacanze per la borghesia radicalchic d’oltremare, che la prossima estate potrà passare le vacanze in un posto che invece sarebbe dovuto essere inviolabile, in quanto indicato come ZPS e SIC.

Casomai ci fosse bisogno, anche oggi con la sua contrarietà ai cartelli in algherese ci conferma sempre più che, quando gli argomenti riguardano tutto ciò che ha a che fare con peculiarità della Sardegna, venga assalito da un fastidioso prurito che lo obbliga a tenere sempre l’occhio ben aperto e vigile.

Liberu – Lìberos Rispetados Uguales