Esprimiamo forte preoccupazione per le disposizioni del governo italiano sulla possibilità di spostamento in Sardegna da parte di persone provenienti dalle zone rosse. Una preoccupazione accentuata dal fatto che l’ordinanza emessa da Solinas questa notte non indica chiaramente alcuna presa di posizione in merito agli arrivi, trascurando un argomento che sta infiammando l’opinione pubblica sarda.

Pensiamo che un argomento così delicato vada affrontato con grande lucidità, senza cedere a isterie demagogiche, perciò riteniamo doveroso specificare quanto segue:

Il governo italiano sbaglia, a prescindere, nel permettere lo spostamento di persone dalle zone rosse verso le seconde case, ovunque situate ed a maggior ragione in zone bianche, perchè alla base della lotta al virus c’è proprio il rallentamento o il blocco degli spostamenti delle persone, su cui il virus si veicola, e il raggiungimento di una seconda casa in vista della pasqua non è una ragione sufficiente per permettere spostamenti.

Tuttavia da tempo in Sardegna, sotto rassicurazione del presidente della Regione e delle autorità sanitarie, è vigente un sistema sanitario di controllo di tutti i passeggeri che – a detta di Solinas – servirebbe a garantire il pieno ritorno alla normalità.

Perciò i casi sono due:

1) o il sistema di controllo all’ingresso è perfettamente efficiente, e dunque non c’è alcun motivo di preoccuparsi per qualsiasi arrivo, perchè se ci sono persone contagiose verranno certamente individuate e fermate, preservando la nostra sicurezza

2) oppure il sistema di controllo non è efficiente, e allora il problema si pone sempre, nei confronti di chiunque e da ovunque arrivi, perche questo sistema lascerebbe filtrare persone contagiose.

Posto che la statistica ci dice che nulla impedisce che su un aereo possa salire ogni giorno dell’anno un numero anche molto alto di persone contagiose, indipendentemente dalle zone da cui partono e dalle motivazioni per cui viaggiano, da questo punto di vista ciò che a noi preoccupa non è la provenienza o la giustificazione, ma l’efficienza o inefficienza del filtro in arrivo.

A noi sembra che la provenienza dalle zone rosse sia la foglia di fico, a tratti adatta anche per coprire facili razzismi, per non volere invece guardare in faccia la realtà, cioè la preoccupazione diffusa che il sistema di controllo sanitario nei porti e aeroporti non sia effettivamente all’altezza del pericolo. Perciò se non è all’altezza del pericolo la questione diventa preoccupante sempre, non solo in vista della pasqua, non solo per chi viene nella seconda casa e non solo nei confronti di chi viene dalle zone rosse. Perché un contagioso è contagioso, anche se viene in altro periodo, anche se arriva da una zona gialla e anche se si sposta per motivi di lavoro.

Si è argomentato da più parti che il sistema di controllo va abbastanza bene, ma con numerosi arrivi tutti insieme per il periodo pasquale non reggerebbe e lascerebbe passare persone contagiose: dunque sarebbe questo il metodo con cui si vorrebbe affrontare un’ondata di tre milioni di vacanzieri estivi tra due mesi e mezzo?

Perciò crediamo che per proteggere efficacemente la salute di tutti i Sardi non serva attribuire superpoteri ad un sistema di controllo che non è efficace, scaricando con facile demagogia tutte le colpe sui possessori di seconde case.

La verità è che per tutelare la condizione di salute pubblica e debellare definitivamente il Covid in Sardegna, è opportuno che il presidente Solinas rivendichi con forza la totale chiusura di porti e aeroporti nei confronti di qualunque passeggero, lasciando passare solo quelli con impegni improrogabili e sottoponendoli a massimo controllo e successiva quarantena di osservazione, almeno breve. Misure che dovrebbero essere messe in campo con la massima urgenza e restare vigenti fino a quando la maggior parte della popolazione residente in Sardegna non sarà vaccinata. Perciò bisognerebbe accelerare anche sul fronte vaccinazioni, visto che la Sardegna è ancora l’ultima tra le regioni dello Stato, e su questo non ci sono i vacanzieri a rallentarci.

Tutte misure che continuiamo a proporre da un anno, rigorosamente inascoltati, ma che avrebbero potuto salvare centinaia di vite, evitare enormi sofferenze a migliaia di persone, proteggere la nostra economia, garantire una vita normale così come sono riusciti a fare in Nuova Zelanda, in Australia e in altre parti nel mondo, con grandi benefici economici, sanitari e sociali.

La soluzione dunque non è univoca, ma ognuno dovrebbe agire con responsabilità: il governo italiano dovrebbe ritirare il permesso di spostamento in Sardegna da tutta Italia, ma allo stesso tempo la Regione dovrebbe fare il suo dovere rivendicando una stretta sugli arrivi, perfezionando il sistema di entrata e istituendo un periodo di quarantena, procedendo parallelamente a una celere vaccinazione di massa, affinchè si possa tornare al più presto alla tanto agognata normalità.

Liberu – Lìberos Rispetados Uguales