Nel silenzio del “mondo civile” lo stato sionista sta perseguendo il proprio obiettivo, occupare tutto il territorio palestinese a qualunque costo, ed il silenzio spesso equivale a complicità.
Nella striscia di Gaza ai nostri occhi si sta commettendo un genocidio, Israele sta portando avanti una politica di apartheid. D’altronde come altro si può definire una situazione in cui milioni di persone sono rinchiuse in una striscia di terra da cui non puoi uscire, milioni di persone a cui sono negate le condizioni minime di una vita dignitosa, perché di questo si tratta quando ad un popolo impedisci di coltivare e di pescare, di curarsi e di muoversi liberamente, razioni l’acqua, demolisci le case, e ad ogni minimo pretesto bombardi le infrastrutture, cioè scuole, ospedali uffici fabbriche e tutto quello che capita.

Una politica finalizzata a punire la popolazione in quanto tale, con un uso di forza sproporzionata giustificata una volta per prevenire, una volta contro la jihad, una volta in risposta ai razzi, insomma un pretesto si trova sempre.

Alcuni anni fa l’Onu pubblicò un preoccupante studio secondo il quale entro pochi anni la vita sarebbe stata impossibile nella striscia di Gaza. Rendere la vita impossibile e fiaccare la resistenza del popolo palestinese che già vive in condizioni economiche igieniche e sociali disumane, questo è quello che Israele sta facendo, alla faccia delle risoluzioni di condanna che valgono in tanti altri casi, ma non in questo.

Liberu sempre vicino e solidale con il popolo palestinese, non intende essere complice, condivide la denuncia e la protesta dell’associazione Sardegna Palestina e parteciperà con una propria delegazione alla manifestazione indetta per martedì 9 agosto alle ore 19 in P.zza Garibaldi a Cagliari.


#Liberu