Punta Giglio in territorio di Alghero è una perla di inestimabile valore paesaggistico e ambientale, classificata SIC e ZPS (Sito interesse comunitario e Zona a Protezione Speciale) e come tale inserito nel Piano Paesaggistico Regionale in vigore dal 2006, luogo vissuto dalle associazioni ambientaliste, da appassionati di mtb, trekking, arrampicata, da naturalisti e botanici, dagli innamorati giovani e meno giovani, famiglie, scolaresche, fotografi e ogni sorta di umanità che vive in Sardegna.

Al suo interno è presente un complesso militare classificato come Ex Artiglieria risalente alla II Guerra mondiale. Nel luglio 2017 l’agenzia del Demanio promuove il bando CAMMINI E PERCORSI. Trenta località in tutt’Italia in cui persistono immobili classificati come bene storico e culturale potranno essere restaurati e resi fruibili grazie ai finanziamenti statali ed europei. Fra queste Punta Giglio che inspiegabilmente non è mai stato incamerato come bene pubblico dalla Regione.

Nel Novembre del 2017 a Milano un gruppo di giovani costituisce in società cooperativa col nome di Il Quinto Elemento e presenta un progetto di trasformazione degli immobili dell’Ex Artiglieria in un “un polo esperienziale immerso nella natura dove poter soggiornare e praticare cicloturismo, trekking e vela”. Cosi nella primavera del 2018 con la stipula dell’atto di concessione Punta Giglio passa a “gestione privata” per 18 anni. La società cooperativa si adopera per presentare il progetto esecutivo “Rifugio di mare” e avere i permessi e le autorizzazioni da tutti gli enti e gli uffici di competenza. Il progetto prevede la trasformazione degli edifici in struttura ricettiva con ristorante e foresteria con 22 posti letto e una piscina ricavata dalla vasca di raccolta delle acque pertinente al corpo centrale, sistemi di produzione di energia elettrica con lo sfruttamento del moto ondoso. Sullo sfondo un museo a cielo aperto!

Mah…. ci siamo persi qualcosa!? Se tutte le autorità e gli enti sanno che Punta Giglio è un SIC e ZPS e su di esso gravano rigorosi vincoli di tutela previsti dal PPR, come è possibile che gli stessi enti e autorità che dovrebbero attuare la salvaguardia del valore paesaggio e del valore ambiente, in virtù del bene storico e culturale da restaurare e rendere fruibile, sottraggano valore ad un bene della comunità autorizzando un progetto di forte impatto su ciò che per legge è protetto?

Come può il paesaggio e l’ambiente costituitosi nel corso di centinaia di anni, che conserva tratti non riproducibili e unici, che è anche identità data dalla relazione tra la natura e l’uomo, passare in secondo piano rispetto al bene storico-culturale rappresentato da un immobile costruito appena 75 anni fa e senza alcun pregio artistico o architettonico particolare?

Non crediamo si tratti di una svista, di una disattenzione; su Punta Giglio si sta giocando la stessa battaglia e scontro di interessi che si è giocata a Porto Ferro, Calabona, Capo Caccia…, lo scontro tra gli interessi privati di gruppi di potere immobiliari e finanziari sardi e stranieri, e gli interessi collettivi dell’intera comunità Sarda.

Condanniamo il progetto che la società cooperativa ha presentato perché figlio della visione del mondo e dei valori tipicamente coloniali connaturati in chi crede che le coste sarde possano essere valorizzate solo costruendo strutture ricettive.

Condanniamo ancor più fortemente la malizia e la colpevole disattenzione e incuria che da decenni contraddistingue chi governa il territorio a tutti i livelli, sempre pronto a servire su un piatto d’argento porzioni di territorio pubblico per accontentare la fame di costruttori e amici di partito,sempre in nome di sviluppo e posti di lavoro, ovviamente!

Chiediamo con forza alle autorità ed enti preposti alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio di non permettere la trasformazione dell’Ex Artiglieria in una struttura ricettiva per la quale, come previsto dal progetto, sarebbero necessarie opere di urbanizzazione fortemente impattanti, posto che a pochi passi sono già presenti agriturismo, ristoranti, b&b, hotel ed ogni genere di servizio alla persona ed ai turisti.

L’unico progetto che riteniamo realmente valorizzante per Punta Giglio è il ripristino totale del paesaggio con la demolizione dei presidi di guerra, ma poiché anche la demolizione avrebbe un costo in termini ambientali, tali edifici devono essere recuperati a bene collettivo, adeguatamente ristrutturati per la funzione di polo museale e scientifico nonché didattico-informativo, con osservatori per lo studio e la salvaguardia della biodiversità.

Auspichiamo che tutti i sardi e coloro che dicono di amare la Sardegna abbiano il coraggio di riconoscere e tutelare il paesaggio e l’ambiente in quanto valore in sè e per la funzione che gli è propria, cioè essere paesaggio e ambiente.

Liberu farà fronte comune con tutti i cittadini le associazioni i partiti e i movimenti che si stanno mobilitando per impedire l’ennesimo sfregio ai danni di un bene collettivo che noi consideriamo inalienabile.

Liberu, Setzione 28 de aprile, Sassari