Esprimiamo la nostra felicità per l’uscita dal carcere, nella giornata di ieri, di nove dirigenti politici catalani dopo oltre tre anni passati dietro le sbarre.

Erano stati condannati a pene dai 9 ai 13 anni per aver organizzato e portato a termine il referendum sull’autodeterminazione del popolo catalano nell’ ottobre 2017. Condannati a pene esorbitanti per la rivendicazione di un diritto riconosciuto dalle leggi internazionali ed esercitato in maniera pacifica, democratica e con una grande partecipazione popolare, come possiamo confermare anche noi essendo stati testimoni sul posto.

Lo strumento utilizzato per la liberazione, l’indulto, per le implicazioni che contiene in particolare rispetto all’esercizio dei diritti civili e politici, all’apparenza da l’idea che il governo abbia voluto dare un segnale di magnanimità, ma che in realtà questa mossa serve per consolidare il suo potere, sgonfiare la tensione e dare segnali anche in Europa, dove sono stati comunque al momento respinti gli ordini di arresto emessi dalle procure spagnole contro i dirigenti inquisiti che a suo tempo lasciarono la Catalogna.

Auspichiamo una amnistia generale per tutti gli inquisiti per accuse inerenti il referendum e le manifestazioni successive, una misura che si estenda anche agli esuli e le migliaia di persone che in Catalogna sono tuttora sotto inchiesta con il rischio di essere condannati. Un’amnistia che sia un gesto che liberi il campo dal pregresso, per un confronto/trattativa con la Spagna che parta da una posizione di parità, condizione essenziale per ridare la parola al popolo catalano con un nuovo referendum, affinchè possa dichiarare al mondo se intende costituire una Repubblica catalana indipendente e sovrana.

Noi, come sempre, continueremo ad essere al fianco del popolo catalano in lotta per la libertà.

Liberu – Lìberos Rispetados Uguales