Come tutti gli anni, e non per mero obbligo di ricorrenza, vogliamo ricordare, in questa che è giornata di denuncia, di rivendicazione, di lotta, che è ancora lunga la strada per la costruzione di una società davvero paritaria, di una società in cui le donne non debbano essere subordinate,inquadrate in ruoli pre-imposti dalla cultura maschilista ancora dominante, pagate di meno, oggetto di violenza fisica, verbale e psicologica.

I due anni appena passati non hanno certo aiutato a fare passi avanti, anzi tutta una serie di indicatori ci dicono esattamente il contrario. Checchè se ne dica le poche donne che ricoprono importanti ruoli di potere anche a livello internazionale sono quelle che rispondono ai canoni della società capitalista – che è per sua stessa origine ed essenza, maschilista e patriarcale – e certo non utilizzano quel ruolo per lavorare alla liberazione della società nel suo insieme nè per una reale e radicale liberazione delle donne, la fine dell’oppressione, l’uguaglianza dei diritti, una giusta redistribuzione del potere, la fine della violenza di genere, il diritto all’autodeterminazione.

Il lavoro di liberazione della donna è ancora molto lungo, in ogni parte del mondo e incluso nelle società occidentali, molto più di quanto crediamo. E’ un lavoro paziente, che può portare dei risultati solo se riesce ad investire l’intera società in maniera capillare e continuativa.

A questo, ogni giorno, lavoriamo anche noi donne e uomini di Liberu, nella prospettiva della costruzione di una repubblica sarda di persone libere, rispettate e uguali.

Liberu – Lìberos Rispetados Uguales